Il Realismo nella Finzione

Tomb Raider

Caves (Caverne)

Gran bell'inizio di giornata! La mia guida è appena stata massacrata dai lupi e il portone del tempio sperduto nelle nevi si è chiuso alle mie spalle. Le orme delle belve feroci si stendono davanti a me quasi a segnarmi il percorso da percorrere. La strada è lineare, non ci sono bivi, quindi è impossibile sbagliare. Un'antica trappola si attiva al mio passaggio, ma è abbastanza innocua, alcune frecce scagliate dalle pareti che mi graffiano soltanto. Proseguo, il mio sguardo nota un'apertura in alto a sinistra, ma preferisco camminare fino in fondo alla caverna per vedere cosa c'è. L'esplorazione porta ad un buon risultato. In alto a sinistra noto un pertugio, ma è troppo alto per salirci. Dietro di me però c'è un blocco di pietra obliquo che mi può servire come base di appoggio per spiccare un salto. Vale la pena provare. Una capriola all'indietro e appena inizio a scivolare mi lancio verso il bordo l'apertura afferrando il bordo della roccia. Ecco fatto, raccolgo il piccolo medi pack e torno indietro, qui non c'è più nulla di interessante. Torno a seguire le orme dei lupi e salgo quindi nella caverna superiore. In lontananza vedo tre piccoli pipistrelli che uccido velocemente con le mie potenti pistole (devo ancora capire dove tengo tutte le munizioni, non finiscono mai). La strada si dirama in due. Scelgo di andare a sinistra finché trovo un muro sul quale provo in tutti i modi ad arrampicarmi senza riuscirci. Sfiduciata provo a seguire l'altra diramazione, la neve pian piano sta lasciando spazio a delle antiche rovine ricoperte di piante rampicanti. La caverna si estende verso il basso e un cunicolo mi porta davanti ad una porticina raffigurante un piccolo idolo. Ripenso ancora a quel muro. Non sopporto di non aver capito come scalarlo, non può essere lì per caso. Velocemente torno lì e dall'angolo a sinistra riprovo a saltare in alto nel tentativo di arrampicarmi finché desolata mi fermo e allungo le braccia nella speranza vana di afferrare il bordo. La pazienza mi premia, riesco a scalare il muro e subito dopo un altro pipistrello mi viene a fare compagnia assaggiando la bontà dei miei proiettili. A sinistra trovo un altro piccolo medi pack. Ora sì che posso tornare felice alla piccola porta chiusa. Il mio spirito di esploratrice ha avuto la meglio un'altra volta. Vicino alla porticina c'è una leva che sicuramente ha lo scopo di aprirla e infatti così è. Un altro pipistrello passa a miglior vita e io mi prendo un po' di tempo per cercare di capire dove sono. C'è una palizzata di legno indistruttibile attraverso la quale vedo un lungo corridoio terminante con una grande porta chiusa. Da qui l'unico modo per uscire è attraverso un'apertura posta in alto. La via è lineare e conduce ad un enorme grotta con due ponti di corda sospesi. Dei bellissimi scalini scolpiti nella pietra mi conducono al primo ponte mentre sotto di me due lupi si agitano dalla fame. Prima di scendere di sotto percorro i due ponti per capire esattamente dove sono. In basso c'è qualcosa che attira la mia curiosità. Devo uccidere i lupi e scendere. Mi dirigo con calma verso l'oggetto misterioso per scoprire che è solamente un vecchio teschio ammuffito, una perdita di tempo. Ora mi tocca risalire e ripercorrere i due punti per giungere alla zona successiva di questo strano luogo che sembra essere un'antica città sepolta nella montagna. Ecco davanti a me un fossato con un grosso orso arrabbiato sul fondo. Il ponte è distrutto, basterebbe un semplice salto per passare indenni dall'altra parte, ma disgraziatamente cado di sotto. La ferita non è grave, ma la belva si fa subito sotto e ci vogliono un bel po' di colpi per ucciderla. Già che ci sono, esploro l'area trovando una piccola apertura da cui sbucano due pipistrelli destinati a fare una brutta fine e un piccolo medi pack. Toccando la strana mattonella si apre una porta di pietra che mi riconduce ai due ponti sospesi. Altro giro e stavolta speriamo di riuscire a saltare dall'altra parte del ponte di roccia. Così accade, era un salto talmente facile che mi vergogno a dirlo. In fondo a sinistra trovo un'altro piccolo medi pack mentre al centro una serie di gradoni mi conduce ancora più all'interno. Due lupi famelici arrivano di corsa con i loro denti aguzzi, ma non hanno il tempo di saltarmi addosso perché li uccido all'istante. La stanza è molto grande, scendendo e girando a destra trovo il quinto medi pack, mentre sullo sfondo c'è un grosso portone. In alto a sinistra, semi-nascosta dall'edera, si trova un'apertura che conduce in una stanzetta decorata che custodisce un grande medi pack. Arrivarci non è difficile, basta salire sui gradini e saltare sul punto d'appoggio. Ora è tempo di proseguire, il portone è chiuso ma dall'altra parte c'è una leva che di sicuro lo apre. Salgo a destra e la aziono. Il portone si apre e mentre cerco di capire come raggiungerlo esso si chiude. Il meccanismo è a tempo, forse posso sfruttare la base di fronte a me per arrivare sull'altro lato. La cosa in effetti non è complicata e in poco tempo mi trovo in una nuova zona. Ampi gradoni mi conducono verso l'alto, una trappola scatta, frecce che sbucano dai muri laterali mi feriscono leggermente, chi poteva immaginarselo? Ma ancora peggio, un lupo solitario sbuca dall'angolo e mi morde il polpaccio, è dura ucciderlo, ma alla fine ce la faccio. Improvvisamente il terreno frana sotto i miei piedi e cado di sotto, fortunatamente senza danni fisici. In basso si trova il lungo corridoio che avevo visto attraverso la palizzata di legno. Il portone è ovviamente chiuso, quindi faccio tutto il giro nella parte superiore, salto dall'altra parte, uccido il lupo che giunge dalla porticina in fondo, raccolgo il grande medi pack, tiro la leva dietro l'angolo e mi dirigo velocemente verso l'uscita (o forse sarebbe meglio dire l'entrata?).