Il Realismo nella Finzione

Tomb Raider II

The Great Wall (La Grande Muraglia)

Eccomi qui, sotto la Grande Muraglia. L'elicottero dal quale sono scesa con la fune si allontana lasciandomi sola contro gli eventi che si staglieranno di fronte a me. Questa specie di grotta non è molto ospitale, la esploro, ma non c'è molto da vedere, quindi entro nella piccola pozza d'acqua e risalgo l'unico muro su cui posso appendermi. Giunge improvvisamente una tigre che uccido con le mie pistole. Non è un problema dato che sono in posizione di vantaggio rispetto a lei. Proseguo lungo questa strada che è l'unica percorribile, salgo sul blocco e voltandomi scorgo in lontananza una statuina grigia. Mi dirigo verso di essa, ma sento nuovamente dei ruggiti. Sotto di me è comparsa un'altra tigre che provvedo a riempire di piombo come ho fatto con la sua amica per poi raccogliere il draghetto d'argento. Nel tentativo di raggiungere l'apertura scivolo maldestramente di sotto, per fortuna senza danni. E meno male che mi ero occupata delle due belve altrimenti sarei stata in grossi guai. Risalgo con pazienza, sfrutto i blocchi di pietra ed entro nella breccia della parete. Non c'è nulla di interessante a parte una grata nell'angolo. Passandovi sopra mi si apre sotto i piedi e cado in acqua. Risalgo rapidamente onde evitare di annegare ed esamino con calma la situazione. Sul fondo della vasca non vi è nulla che possa servirmi, mentre nell'angolo c'è una leva che di sicuro aprirà la porta di legno che si trova in questa stanza. Effettuo un bel salto con rincorsa aggrappandomi alla sporgenza e la aziono. Mi lascio cadere in acqua, attraverso la porta e mi trovo sulla Grande Muraglia. Tre cornacchie mi si avvicinano, fatico un po' a sbarazzarmene, ma ne esco illesa. Percorro tutta la porzione di Muraglia, c'è una serratura, ma non ho la chiave per aprire la porta. Dalle merlature osservo in basso, c'è un laghetto nel quale prontamente mi tuffo, male non me ne farò. Risalgo, prendo fiato e comincio una perlustrazione accurata. In realtà l'unica cosa utile è una piccola grotta che contiene una chiave, presumibilmente quella che apre il portone di sopra. La raccolgo, ma improvvisamente è comparsa un'altra tigre. Uscire dal laghetto non sarà così facile, ma devo tentare comunque. La belva mi attacca immediatamente, cerco riparo su un blocco più elevato e me ne sbarazzo. Ho rimediato qualche graffio, ma nulla di preoccupante. Controllo i dintorni, ma sembra che non ci sia nulla di rilevante, di conseguenza torno sulla Grande Muraglia con l'intento di aprire la porta. La chiave si adatta perfettamente alla serratura, il portone di legno si apre, cosa ci sarà all'interno della stanza? Cammino lentamente, sto all'erta, pistole in mano. Tre ragni mi vengono incontro, ma sono troppo lenti per riuscire ad attaccarmi. Li gonfio di piombo senza problemi. Entro nella guardiola, sento dei rumori strani, ma sembra non esserci pericolo immediato. A destra noto un'altra porta chiusa con serratura connessa, a sinistra una scalinata di pietra, al centro dei pioli sui quali sembra che possa arrampicarmi. Non ci penso due volte e raggiungo la cima, intravedo una chiave, ma non faccio in tempo a raccoglierla, un altro ragno mi si para di fronte, sono costretta a cadere di sotto, qualche taglio, ma nulla di grave. A questo punto scelgo di salire i gradini di pietra per vedere dove portano. Sostanzialmente non hanno nessuno scopo se non quello di permettermi di sparare al ragno stando sul davanzale della finestra per poter recuperare in seguito la chiave arrugginita senza problemi. Beh, poco male. Apro la porta, devo attraversare un corridoio, ma l'esperienza mi insegna che in questi frangenti una trappola è quasi sempre pronta a scattare. Osservo bene il tutto, due ragnatele, sulle pareti due strani quadrati neri e sopra un'apertura nel soffitto. Corro, quattro ragni mi attaccano, non sono così brava ad evitare di essere morsa, ma riesco comunque ad uscirne. Lo scheletro indica che il precedente avventuriero non è stato così fortunato e vicino a lui sono rimasti un medi pack grande ed una confezione con due proiettili per il fucile. Il blocco che ostruisce l'entrata può essere spostato, alla fine del corridoio c'è dell'acqua, almeno so che non mi farò del male. Scopro quasi subito, però, che la considerazione non è proprio corretta. L'acqua è bassa e sulla parete a destra alcune fessure sparano delle lame rotanti. Non è consigliabile passare da qui, l'acqua mi rallenta. Mi guardo attorno e scopro che a sinistra c'è una sporgenza alla quale posso aggrapparmi per percorrere tutta la stanza. Arrivata in fondo mi lascio cadere in acqua, per sbaglio risalgo e mi becco una lama in faccia, allora mi rituffo e nuoto sino all'altro angolo quindi risalgo. Altro corridoio, altro problema, le piastrelle sono cedevoli, devo correre senza sapere cosa mi attende in fondo, svolto a destra, la porta si chiude, due massi rotolano verso di me, salto in avanti per superare gli spuntoni, cado di sotto. Non è finita, due pareti con gli aculei avanzano verso di me, salto lateralmente per fare più in fretta, raccolgo un paio di caricatori per le pistole automatiche abbandonate sullo scheletro e cerco un riparo salendo di sopra. Ho un attimo di tregua. Osservo i resti della sventurata vittima della trappola, non ha fatto una bella fine, no di certo. Ciò che mi attende ora non è tanto meglio, altre piastrelle cedevoli e altre lame. Non ho altra scelta che correre in avanti sperando di non tagliuzzarmi come uno spiedino. In fondo salto obliquamente a sinistra per ricadere esattamente sopra il draghetto di giada, lo raccolgo e sfuggo alle pareti che si stanno avvicinando pericolosamente tenendomi rasente al muro di destra per evitare altri spuntoni. Proseguo la corsa mentre altre piastrelle cedono rovinosamente, mi getto giù dallo scivolo e poi a destra in modo da cadere nella caverna sottostante senza farmi colpire dall'ennesima parete acuminata. Un attimo di respiro. Davanti a me due rotelle che evito con facilità dopo aver raccolto il medi pack piccolo. La grotta è grande, una fune mi preannuncia che dovrei attraversare un baratro appesa ad un gancio, ma non sono convinta. Esploro un po', un ragno mi si para di fronte, poi un altro, sotto al gancio altri due ed infine un altro ai margini dell'antro. Mi avvicino alla sporgenza, sotto di me il vuoto, ma anche un'apertura che ha un che di invitante. Il blocco con la siepe non sembra essere scivoloso, forse può farmi da sostegno mentre cerco di entrare nell'apertura. Mi calo di sotto, la mia intuizione era giusta, entro nella piccola grotta scavata nella roccia, la percorro, raccolgo la confezione con sei bengala e mi avvicino alle due scale. È evidente che devo scendere di sotto sfidando l'oscurità. La discesa è lunga, l'angoscia pure. Giunta in fondo e uscita dal vicoletto, due resti scheletrici mi accolgono, un avvertimento forse che la zona non è tranquilla. Mi incammino, lentamente, ma lo spettacolo che mi si para di fronte mi fa tremare le gambe. Un tirannosauro, torno indietro, di corsa, mi metto al riparo e analizzo la situazione. Dal vicoletto posso tranquillamente sparargli non appena mi si presenta l'occasione e dopo un po' la sua carcassa è a terra. Mi incammino di nuovo, sempre lentamente finché sullo sfondo scorgo qualcosa di luccicante, ma un enorme ruggito giunge alle mie orecchie. Corro verso il luccicchio, sperando di non cadere nelle braccia della morte. Non accade nulla, raccolgo quello che si rivela essere il draghetto d'oro, assieme ad un medi pack piccolo, al lanciagranate e a due paia di granate. Provo a tornare alle scale, ma l'origine dei ruggiti mi si para di fronte, un altro tirannosauro che non si sa da dove sia sbucato. Con un po' di pazienza anche lui se ne va al creatore e posso così tornare nella grotta superiore per superare in scioltezza la valle perduta come se fossi una funivia. Dall'altra parte però una sorpresa mi attende, due tigri affamate come poche, ucciderle è dura, ma non ho altra scelta. La grotta successiva ha un non so che di insolito, un enorme portone rosso con il simbolo dello Xian giace sul fondo. Mi avvicino... (filmato).